14/08/2022

La lavorazione in conto terzi private label

Il mercato della produzione di cosmetici è ormai completamente focalizzato ad una filiera di manifattura in conto terzi, spesso come private label, ovvero produzione a marchio del committente. In questo articolo vi spieghiamo perché questo business model risulta essere così conveniente tanto da dominare il mercato.

Produzione conto terzi, una soluzione per tutti

Partiamo da un concetto generale, quello della competenza. Le persone possono avere idee per il proprio brand, fondi, progetti ma senza la capacità, la competenza e l’esperienza per realizzarli spesso rimangono dei sogni confinati in un cassetto.

Nasce così la “produzione conto terzi”, costituita da professionisti ed esperti di produzione e manifattura, che mettono a disposizione la loro competenza per aziende e professionisti che vogliono produrre cosmetici a marchio proprio ovvero in “private label".

Perché la produzione in conto terzi, prima che esecuzione e manifattura di cosmetici e prodotti, è un servizio. E’ sapere fare, con gli strumenti, le risorse materiali ed immateriali necessarie per portare l’idea alla concretezza.

La produzione in conto terzi nell’industria cosmetica

I servizi in conto terzi nell’ambito dell’industria cosmetica possono essere estremamente differenziati, spaziando dalla competenza intellettuale pura, fino al campo della produzione vera e propria con una serie di passaggi che forniscono al committente un prodotto pronto all’immissione in commercio.

Facciamo alcuni esempi: un servizio di sviluppo della formulazione, un servizio di cellophanatura, riempimento, inflaconamento, colaggio, etichettatura, sleeving, astucciatura, perfino il solo tappaggio, fino ad arrivare al full service.

Il tutto è personalizzabile e modulabile a seconda delle esigenze del cliente, che riceve un prodotto pronto ad essere immesso sul mercato che riporta il proprio brand.

Questo evidenzia come la filiera cosmetica produttiva sia estremamente frammentata, spezzettata e granulare, e come ogni attore abbia una diversa mission da perseguire: un brand aspirerà a fornire cosmetici bio per favorire la skin longevity; un terzista full service aspirerà a fornire la soluzione di un problema di produzione di un cosmetico, a partire dallo sviluppo del prototipo, allo scale up in produzione, alla scelta del packaging e conseguente inflaconamento del bulk; un terzista di cellophanatura aspirerà ad essere il miglior fornitore specializzato sul mercato per l’imballaggio dei prodotti; così ogni attore della filiera si specializza con un vantaggio per l’acquirente finale, che potrà beneficiare di prodotti migliori ad un prezzo più basso della concorrenza che non utilizzerà una filiera frammentata.

I benefici della produzione conto terzi, come il business model ha dominato il mercato

Nonostante il mercato della filiera di produzione cosmetica sia uno dei mercati maggiormente stabili, resilienti e anticiclici rispetto alle crisi strutturali economiche, la flessibilità e l’adattamento delle imprese alle condizioni esterne è uno dei fattori chiave di successo e sopravvivenza.

L’organizzazione della filiera tramite servizi conto terzi hanno determinato il successo del settore cosmetico B2B, con vantaggi significativi per i produttori:

  • specializzare la competenza consente di aumentare la qualità e ridurre i prezzi in un campo specifico, dando un vantaggio competitivo importante;

  • consente di iniziare con minori investimenti rispetto ad una filiera lunga ed integrata, di ritagliarsi una nicchia, di testare il business;

  • lo sviluppo commerciale di un brand cosmetico verso il grande pubblico richiede risorse di comunicazione e marketing molto elevate, tempi molto lunghi e notevoli investimenti. Produrre in conto terzi consente di entrare nel mercato abbassando la barriera all’ingresso;

Lato brand, un servizio in conto terzi rappresenta:

  • minori costi di sviluppo e di produzione: sebbene talvolta internalizzare possa sembrare meno costoso, si tratta di una Chimera. All’investimento materiale in assets va associata la gestione della produzione, delle risorse umane, degli impianti inclusa la loro manutenzione, di tutti i problemi che ne derivano, che richiedono competenze gestionali e soprattutto tempo, l’unica risorsa finita, che se dedicato a questi aspetti non potrà essere speso per altri ambiti strategici;

  • accedere a novità, trends, apparecchiature all’avanguardia: essendo il terzista specializzato nel proprio servizio, lavora con una moltitudine di clienti, ha una maggiore visibilità sul mercato, ha interesse ad innovare, fare il meglio nel proprio ambito, e proporre sempre qualcosa di nuovo al cliente: tutti aspetti che con un servizio internalizzato risultano più limitati;

  • risparmio di tempo, e quindi minor costo. Nel caso si opti verso una soluzione full service, si sta non solo acquistando un servizio ma la soluzione di un problema. Infatti si parte da specifiche tecniche generiche, requisiti ed obiettivi, (brief) che il terzista sarà in grado di tradurre in specifiche tecniche, eseguendole tramite la produzione per consegnare un prodotto finito al cliente.

E’ per questo che complessivamente i costi di sviluppo sono notevolmente inferiori se ci si affida ad un terzista professionista che può garantire un servizio di qualità.

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