05/06/2022

Il packaging green ed il reale impatto ambientale

Packaging ed imballaggi green ed ecosostenibili, non una novità per parte integrante del DNA del cosmetico. Considerando oggi la diffusione di questo claim ed il rischio di abusi e confusione, cerchiamo di andare più fondo sul significato e sugli aspetti da considerare in questo ambito.

Parlare di packaging green e rispettoso dell’ambiente non è una novità di cui si sente spesso parlare, ma un dato di fatto ormai parte integrante del DNA del prodotto cosmetico, che si ripercuote sull’intera filiera.

Ma cosa significa veramente “packaging green”? Cosa significa “impatto zero CO2” od “impatto circolare zero”?

Senza voler ripercorrere qui l’intera storia e la funzione dell’imballo, oggi uno degli effetti più importanti che deve avere, o meglio potremmo dire che non deve avere, è l’impatto ambientale.

Ma di nuovo che significa “impatto ambientale”?

Per capirlo dobbiamo considerare qual è davvero l’effetto del ciclo di vita dell’imballo sull’ambiente, dalla produzione fino allo smaltimento, in termini di produzione di CO2 - equivalente al consumo energetico, rifiuti e relativo smaltimento.

Le emissioni di CO2

Indipendentemente dai materiali utilizzati per il packaging, per eseguire la loro trasformazione da grezzi a raffinati è necessario l’utilizzo di energia, che comporta sviluppo di CO2 nell’ambiente. Cosa che avviene anche per la raccolta di rifiuti, lo smaltimento ed eventuale ri-trasformazione. Si stima che, annualmente, a causa del consumo di imballaggi, vengono emesse circa 80 milioni di tonnellate di CO2, pari al 2% delle emissioni totali di gas ad effetto serra nell'UE (https://cordis.europa.eu/).

Questo è inevitabile, la CO2 prodotta può essere solo diminuita ma non azzerata: ad esempio utilizzando fonti energetiche rinnovabili, come il solare, l’eolico, l’idrico, migliorando l’efficienza degli impianti ed utilizzando materiali semi-lavorati che derivano da scarti di lavorazioni precedenti. Se poi lo smaltimento dei rifiuti non implica processi chimici e degradazioni complesse è di sicuro beneficio per il bilancio energetico globale del prodotto.

Packaging green: l’impatto sull’ecosistema

C’è poi l’aspetto puramente ambientale inteso come impatto dei materiali nell’ecosistema: a senso comune un tappo di legno va a integrarsi meglio con il sistema ambiente di un tappo in polipropilene, perché chiaramente è un materiale che è stato trasformato in modo minore per il suo utilizzo e somiglia quindi di più ad un materiale naturale. Potremmo quindi dire che più un materiale è grezzo, meno trasformazioni ha subito dalla sua condizione originale rispetto a quella finale, più è affine all’ambiente e meglio si può integrare nell’ecosistema, riducendo le emissioni e l’impatto dello smaltimento del rifiuto.

I concetti del packaging green

Emergono quindi diversi concetti che vanno ad individuare un packaging green, sostenibile e rispettoso dell’ambiente:

  1. la natura dei materiali utilizzati, la loro provenienza, quanto sono stati trasformati chimicamente

  2. le fonti di energia utilizzate per la trasformazione

  3. l’impatto energetico richiesto dallo smaltimento

  4. l’affinità ambientale dei materiali nella fine del ciclo vita

Non dimentichiamo poi un fattore nascosto ma fondamentale: il peso.

Meno massa, meno tutto: minore CO2, minore impatto sull’ecosistema.

Conclusioni

Per trarre delle conclusioni ed aggiungere il nostro punto di vista, ovvero di Cosmetitrovo: per il 41% dei consumatori, il packaging è il primo fattore di sostenibilità su cui si basa la valutazione di un marchio. Ciò significa che l’imballaggio diventa l’elemento fondamentale a cui prestare attenzione per valutare la brand reputation e il ritorno d’immagine. Insomma, il packaging green favorisce la scelta del consumatore!

Sostenibile non significa solo “dagli scarti dei trucioli di legno”, “riciclato e riciclabile”, “biodegradabile”, ma abbraccia un concetto molto più ampio dove spesso il consumatore non ha la possibilità di eseguire valutazioni oggettive e comparative.

A nostro avviso l’etichetta di sostenibilità è la soluzione ottimale per contenere un indice che indichi le emissioni di CO2 e l’impatto generale sull’ecosistema.

In assenza di quest’ultima, sicuramente oggi scegliere prodotti derivanti dall’economia circolare, riciclati, riciclabili e prodotti nell’Unione Europea (dove la regolamentazione è maggiore che in altri paesi) è un ottimo passo iniziale.

 

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