24/05/2023

Halal beauty

I cosmetici Halal stanno conoscendo un boom in Medio Oriente e nel Sud-est asiatico, con un focus su sostenibilità, inclusività e benessere mentale e fisico. Ma non solo, la Generazione Z, che comprende i nati tra il 1997 e il 2012, sta rivoluzionando, con le sue preferenze di acquisto, il settore Beauty. I consumatori vogliono che i brand rispondano alle loro problematiche, che soddisfino le loro esigenze di bellezza, ma siano anche conformi alle loro pratiche religiose.

La cosmetica Halal rappresenta una tendenza sempre più in auge tra i consumatori musulmani.

La parola "halal" deriva dall'arabo e significa "lecito" o "permesso". I principi fondamentali della cosmetica halal sono l'esclusione di tutte le sostanze e gli additivi non naturali, come coloranti, conservanti sintetici, parabeni, profumi e G.M.O.

I Gen Z musulmani hanno infatti delle caratteristiche ben definite:

inclusitività e trasparenza: per loro non c’è una definizione univoca di bellezza e i brand devono rivolgersi a tutte le categorie di consumatori, la diversità è per loro un punto di forza. Inoltre esigono trasparenza dalle aziende, e non acquisterebbero mai da qualcuno con cui non instaurerebbero un rapporto via social media.

prodotti ibridi: 10 step di skincare non sono pratici e sostenibili, per questo viene data importanza alla multi funzione, al prezzo e anche alla sostenibilità, meglio utilizzare un solo prodotto con più applicazioni.

libertà di espressione e realismo: è importante esprimere la propria identità ma anche avere dei modelli reali, imperfetti. I brand non devono utilizzare foto editate per nascondere imperfezioni fisiche ma mostrare i volti di persone reali.

education: essendo digital native, i consumatori della Gen Z, utilizzano i social per istruirsi al meglio sui prodotti cosmetici e sui loro ingredienti.

community: sono in grado di creare delle vere e proprie community online e aprire vere e proprie discussioni aperte su problemi cutanei e su come utilizzare i prodotti.

Intervenendo al Cosmoprof Asia 2022 di Singapore, Heloise Lefebvre du Pray, Project manager di Asia Cosme Lab ha evidenziato l'evoluzione del panorama beauty nel Sud est asiatico "La pandemia ha accelerato la crescita di brand locali, ma anche brand stranieri stanno lanciando prodotti specifici per il Sud est asiatico. I consumatori vogliono che i brand rispondano alle loro problematiche, che soddisfino le loro esigenze di bellezza, ma siano anche conformi alle loro pratiche religiose"

Vediamo alcuni esempi:

Prodotti Wudhu friendly: prima delle loro preghiere quotidiane, i musulmani sono tenuti ad eseguire un rituale chiamato Wwudhu" (abluzioni) in cui si lavano il viso, le mani, le braccia e i piedi. In risposta alcuni brand hanno introdotto lo smalto per unghie "traspirante"che consente all'acqua di passare, quindi di consentire la pulizia delle unghie.

Prodotti per Hijab: le donne che indossano l'hijab sono soggette a problemi di forfora, prurito del cuoio capelluto capelli sfibrati e perdita di capelli, ecco che nascono prodotti che mirano a risolvere le problematiche legate a quest'obbligo religioso.

Ramadan e cosmetici Durante il periodo di Ramadan i consumatori musulmani hanno anche ulteriori esigenze di idratazione per la pelle e per i capelli.

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